si terrà la conferenza
LA BATTAGLIA DI LEPANTO
presso la Sala Adunanze della Fratellanza Militare, Piazza S.M Novella 18 – Firenze
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FOTO DELL’EVENTO
si terrà la conferenza
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Via all’intervento, grazie agli «Amici» del Museo e Lions Club Firenze Poggio Imperiale. Chiunque può partecipare
Articolo di Ivana Zuliani dal Corriere Fiorentino, 29 Ottobre 2021
È l’unica copia della Gioconda, tra le sessanta sparse per il mondo, che si può ammirare a Firenze. Per anni dimenticato e nascosto in magazzino, il ritratto della Monna Lisa conservato al Museo Stibbert si è rivelato più antico e interessante di quanto ci si potesse aspettare. E promette di nascondere altre sorprese: ora la tela sarà restaurata, grazie al contributo degli Amici Museo Stibbert e del Lions Club Firenze Poggio Imperiale (e a tutti coloro che vorranno partecipare) e potrebbe rivelare nuovi dettagli della sua, già movimentata, storia.
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Scoperta nei magazzini del museo, ecco la sua curiosa storia
Articolo di Nicolò Guelfi da La Nazione – Firenze, 28 Ottobre 2021
«La scuola è una gran cosa e soprattutto se ti insegnano ad amare i capolavori del passato, però è un peccato che tu non li puoi vedere, né toccare”. Così cantava Ivan Graziani nel 1978 nel brano “Monna Lisa”, ispirato al capolavoro di Leonardo da Vinci. La nostra storia ha sempre a che fare con il ritratto più celebre della storia dell’arte, ma inizia un secolo prima, quando il collezionista Frederick Stibbert, decise di acquistare una copia della Gioconda dalla decaduta famiglia dei conti Mozzi del Garbo.
Nel processo di trasformazione della società europea occidentale le vicende del XIV secolo videro un aspetto caratterizzante come quello della prassi guerresca connotarsi del fenomeno delle «Compagnie di ventura» fino al divenire parte essenziale della scena politica e militare ovunque, tanto nel regno di Francia, devastato dalla Guerra dei Cento anni, quanto nei territori del Sacro Romano Impero come nei regni della penisola iberica, ma soprattutto in Italia. Le «Compagnie di ventura» erano del resto originate dal riapparire ed evolversi del mercenariato, vale a dire del sistema di pagare dei combattenti, che aveva antichissimi precedenti, nelle società più diverse, si pensi agli arcieri nubiani e libici nell’antico e medio regno egizio, o a quelli del mondo greco ed ellenistico, fino all’impero di Roma, e con una continuità che arriva al basso medioevo, a quello bizantino. Mercenari vi sono stati tanto nel mondo islamico che in estremo oriente.
Per quanto riguarda l’Europa occidentale però il fenomeno appare quasi una contraddizione per i caratteri specifici della «società feudale» e se diventa un fatto eclatante, appunto, dell’Italia del Trecento ove le città mercantili hanno un ruolo fondamentale dal punto di vista politico ed economico, non di meno aveva avuto un ruolo con la conquista normanna dell’Inghilterra e – non valutando la questione nell’orizzonte crociato, sia ponentino che levantino o baltico – dalla seconda metà del XII secolo al primo ventennio del successivo, sia il Barbarossa come Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra, Filippo Augusto o Ottone IV, avevano utilizzato come mercenari combattenti non provenienti o inquadrati nell’«Ordo bellatorum».
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